Gli immunostimolanti per bambini sono negli ultimi tempi molto utilizzati e richiesti, ma servono davvero? Sono necessari? Scopriamo i pro e i contro di questi farmaci insieme al Dott. Stefano
Si avvicina la stagione fredda, periodo in cui le infezioni respiratorie diventano sempre più frequenti. Una delle domande che i genitori mi fanno più spesso a questo proposito è “Devo dare qualcosa per aumentare le difese immunitarie di mio figlio?”
Che cosa sono gli immunostimolanti per bambini
Un immunostimolante è una sostanza che, come dice la parola stessa, stimola il nostro sistema immunitario con lo scopo di renderlo più reattivo e pronto. I farmaci a cui mi riferisco sono i lisati batterici e farmaci peptidici spesso definiti in modo improprio anche “vaccini batterici“, costituiti da antigeni (pezzettini di batteri che vengono riconosciuti dal nostro sistema immunitario per formare anticorpi) di diversi batteri che dovrebbero stimolare una risposta specifica contro questi germi.
Quando l’uso di immunostimolanti per bambini è realmente efficace? Come aumentano le difese immunitarie?
Il loro utilizzo è specifico per chi presenta infezioni respiratorie ricorrenti (IRR): per considerarsi IRR si devono soddisfare uno dei seguenti criteri:
- almeno 6 infezioni respiratorie in un anno
- più di un’infezione respiratoria al mese da settembre ad aprile (mesi più freddi)
- condizioni di base tali da non giustificare il ricorrere delle infezioni
Faccio una piccola premessa: il sistema immunitario di un bambino arriva a completa maturazione intorno ai 3-5 anni, quindi è assolutamente, passatemi il termine, “fisiologico” che abbia infezioni respiratorie molto frequenti nei primi anni di vita. In primo luogo perché il suo sistema immunitario è nuovo a questo tipo di infezioni e molto spesso la memoria immunitaria è “difettosa”, in secondo luogo perché la produzione di anticorpi è più difficoltosa nei primi 3 anni di vita. Ovviamente è compito del pediatra valutare se queste infezioni ricorrenti sono “normali” o da approfondire.
Ridurre i fattori di rischio IRR: la vera prevenzione
Prima di ricorrere a farmaci immunostimolanti per bambini o altri prodotti utilizzati per aumentare le difese immunitarie, sarebbe bene sapere quali sono i fattori di rischio che posso favorire le IRR.
Le difese immunitarie dei bambini fino ai 3-5 anni sono ancora immature. L’inserimento al nido può essere un fattore scatenante.
Ciò non significa che si sconsiglia di portare il bambino al nido a prescindere, ma se il bambino presenta IRR anche importanti e molto frequenti, è il caso di valutare la possibilità di posticipare la frequentazione del nido/asilo, anche solo di qualche mese.
Inquinamento atmosferico e infezioni respiratorie ricorrenti
L’inquinamento atmosferico può favorire patologie respiratorie, portando anche a infezioni respiratorie ricorrenti. Può causare broncospasmo, bronchiti, asma e allergie.
Fumo di sigaretta
Il fumo è assolutamente da evitare. Questo infatti non è solo dannoso alla salute del fumatore, ma come ormai è risaputo da anni, anche il fumo passivo crea grossi danni. Chi fuma in casa ed espone i propri figli al fumo passivo deve tenere presente che può essere causa di infezioni respiratorie ricorrenti nei bambini.
Muffe e polvere
Le muffe e la polvere che spesso abbiamo in casa possono aumentare il rischio di otiti, faringotonsilli, patologie allergiche e tutto quello che ne consegue. Da aggiungere a questo una scarsa pulizia della casa e degli impianti di condizionamento. Quest’ultimo aspetto è spesso sottovalutato, mentre è indispensabile mantenere i filtri dell’aria condizionata puliti e in buono stato manutentivo.
Condizioni di salute favorenti
Ci sono condizioni di salute del bambino che possono essere predisponenti le IRR. Una immunodepressione dopo un’infezione ad esempio rende il bambino più vulnerabile. Un ruolo molto importante lo rivestono poi le patologie preesistenti a danno del sistema respiratorio (fibrosi cistica, difetti dell’apparato respiratorio, ecc.)
Ambienti affollati
Frequentare ambienti affollati dove il ricircolo di aria è scarso e i batteri circolano più facilità, rappresenta un fattore di rischio. Questi sarebbero da evitare quando possibile nei bambini molto piccoli, in quelli che presentano condizioni di salute favorenti le IRR o che hanno già una storia di infezioni ricorrenti.
Allattamento artificiale nei primi mesi di vita
L’allattamento artificiale non è di per sé un fattore di rischio, ma lo diventa per via indiretta. L’allattamento con latte materno rappresenta infatti un fattore protettivo verso le IRR, quindi la mancata assunzione di questo almeno per i primi 6 mesi di vita del bambino, può rappresentare un fattore favorente.
Come prevenire le infezioni al di là degli immunostimolanti per bambini?
Gli immunostimolanti vanno usati solo quando siano veramente necessari e questa valutazione va fatta dal pediatra curante del bambino, che valuterà non solo lo stato di salute del bambino in un dato momento, ma che prenderà in considerazione anche la sua storia clinica.
In generale è consigliato:
- Parlare col nostro pediatra e stare tranquilli sapendo che sono infezioni facilmente risolvibili e soprattutto transitorie.
- Evitare l’antibiotico profilassi.
- Ridurre al minimo l’esposizione dei nostri figli ai fattori di rischio ambientali e di tutti i fattori di rischio, quando possibile
- Rispettare il termine di 15 giorni di convalescenza dopo un episodio infettivo
- Effettuare vaccinazioni antinfluenzali per ridurre al minimo le infezioni virali stagionali
Conclusioni sull’utilizzo degli immunostimolanti nei bambini
Oltre il 6% dei bambini al di sotto dei 6 anni soffre di IRR, spesso concomitante con inserimento al nido o alla scuola materna. Crescendo si riducono gli episodi. Gran parte dei bambini intorno ai 5 anni guarisce senza conseguenze. Sono infezioni non particolarmente gravi che si risolvono nella maggior parte dei casi in modo spontaneo.
Generalmente le infezioni respiratorie nei bambini sono di origine virale e non necessitano di alcun trattamento se non con farmaci sintomatici. L‘utilizzo di immunostimolanti in questi casi non porta ad alcuna protezione, perché questi farmaci agiscono solo nei confronti dei batteri e non dei virus.
Tuttavia questi farmaci hanno un buon profilo di sicurezza e se il pediatra ne valutasse l’assunzione potete stare tranquilli.
Un’ultima cosa: se andate in farmacia senza aver consultato il pediatra e senza prescrizione, il farmacista non potrà consigliarvi né dispensarvi alcun tipo di immunostimolanti per bambini. Tuttavia potrà suggerirvi prodotti di integrazione, di fitoterapia e probiotici (fermenti lattici) adatti i cui effetti potranno contribuire a rafforzare e stimolare il sistema immunitario.
Il farmacista di Nasce un Genitore